Nei nostri e nei suoi panni
Realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Presentazione del Progetto
Le famiglie affidatarie e quelle in preparazione necessitano di essere attentamente formate e sostenute e devono essere parte integrante di una rete di solidarietà, in grado di fornire quella prossimità e quegli strumenti necessari a generare il cambiamento indispensabile per la buona riuscita di un progetto di accoglienza famigliare.
Crescere un bambino in affido e/o in adozione, che ha subito un abbandono, è un compito affascinante, bellissimo e molto impegnativo.
Per muoversi con armonia e non farsi sopraffare dalla complessità che questo ruolo implica è, quindi, imprescindibile essere genitori consapevoli ed efficaci. Essere consapevoli vuol dire unire diversi livelli di conoscenza in modo armonico ed equilibrato, vuol dire armonizzare la mente con il corpo, vuol dire integrare il sapere razionale del vissuto del minore con il sapere emotivo.
Come si raggiunge la consapevolezza e l’autoefficacia? Attraverso un percorso che si articola su due livelli:
a) l’acquisizione di informazioni dell’impatto del trauma interpersonale sui bambini/ragazzini
b) la conoscenza del proprio modo di essere e di provare emozioni.
Questo progetto, si sviluppa attraverso più azioni che qui di seguito vengono declinate:
AZIONE 1: PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE AZIONE DI FORMAZIONE FAMIGLIE: “Le esperienze traumatiche infantili”
I 6 incontri previsti, a carattere teorico-pratico, sono dedicati all’approfondimento delle esperienze traumatiche infantili nel sistema dell’attaccamento primario e a come affrontare le sfide e le opportunità connesse all’accoglienza di questi bambini/ragazzi, con particolare riguardo alle strategie utili a promuovere un attaccamento sicuro, la resilienza, le competenze evolutive ed emotive nel bambino e nei suoi datori di cura.
La ricerca scientifica sta fornendo conoscenze e strumenti interessanti e utili da cui attingere per approfondire, in particolare, i seguenti argomenti, corredandoli con indicazioni e materiali utili a rafforzare la relazione bambino-datori di cura:
- Conoscere per comprendere i comportamenti del bambino: fallimento del senso di sicurezza primario, risposte di allarme e di adattamento, ripercussioni sul sistema di accoglienza.
- Attaccamento e sintonizzazione: ripristinare un senso di sicurezza nel bambino e nei suoi datori di cura
- Conoscere i principali fattori protettivi e correttivi dell’esperienza traumatica nel bambino: di cosa hanno bisogno questi bambini e i loro datori di cura.
Gli incontri saranno condotti per Kairòs ( in presenza se possibile) dalla Dottoressa Mariagnese Cheli, psicologa e psicoterapeuta, formatrice e supervisore, già responsabile del Centro Specialistico contro gli abusi e i maltrattamenti dell’infanzia “Il Faro”- Azienda USL di Bologna- e Giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni, ha sviluppato una lunga esperienza nei servizi di protezione e cura dell’infanzia e adolescenza, occupandosi in particolare di sviluppi traumatici, valutazione e recupero della genitorialità maltrattante e sostegno al sistema curante. Su questi temi ha è autrice di numerose pubblicazioni.
AZIONE 2: PERCORSO MINDFULLNESS
La Mindfulness è un approccio per conoscere e comprendere le proprie emozioni.
Nel percorso di accoglienza di un ragazzino traumatizzato i genitori si trovano ad essere sottoposti ad uno stress molto elevato, con il rischio che anch’essi perdano l’equilibrio e reagiscano in modo inopportuno nei confronti del minore. Tutto ciò, oltre a produrre sofferenza e fatica, ha conseguenze negative sulla qualità della relazione tra genitori e figli. Per questa ragione attraverso un percorso di Mindfulness la coppia impara a gestire il proprio stress e a ritrovare rapidamente un buon equilibrio interiore.
Il percorso è strutturato in 8 incontri di circa 3 ore ciascuno e di 4 incontri di follow-up.
Di particolare importanza sarà la valutazione dell’efficacia grazie alla somministrazione di questionari e interviste attraverso indicatori qualitativi e quantitativi.
Grazie alla realizzazione di percorsi di Mindfulness negli anni precedenti (anche con il contributo della Fondazione del Monte 2020) abbiamo potuto verificare quanto sia importante l’effetto sui nuclei famigliari della consapevolezza appresa. Pertanto, il ns intento è quello di continuare ad offrire periodicamente alle famiglie candidate e affidatarie un percorso di Mindfulness.
La Dr.ssa Marzia Rovaretti, che terrà il percorso, è psicologa psicoterapeuta, genitore adottivo specializzatasi nell’applicazione del protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction, protocollo per la riduzione dello stress basato sulla Mindfulness).