In questo lungo periodo, i professionisti di Kairòs incontrano innumerevoli volte i colleghi dei Servizi Sociali per raccogliere tutte le informazioni utili a conoscere il minore, la storia di vita, le esperienze traumatizzanti, le fragilità e le risorse in essere, con l’obiettivo di pensare all’abbinamento con la famiglia migliore possibile per lui.
È, in prima battuta, una conoscenza indiretta, che prevede una osservazione non partecipata e l’analisi di documenti e relazioni che rappresentano lo zainetto invisibile di quel ragazzino o di quella ragazzina. Questa fase è di particolare importanza per poter acquisire tutte quelle informazioni necessarie per poter pensare al loro futuro, ad un futuro possibile, fuori da una comunità e all’interno di una famiglia affidataria che abbia le giuste caratteristiche per accoglierlo, per sempre.
Il Tutor Kairòs inizia la conoscenza diretta e approfondita del minore solo quando la famiglia giusta per lui è stata individuata fra le famiglie Kairòs: “abbiamo trovato una famiglia affidataria per te, disponibile ad accoglierti e con le risorse necessarie per accompagnarti a diventare una persona adulta”.
La conoscenza tra il minore e il Tutor Kairòs diventa quindi intensa, è una fase ricca di progettualità, di aspettative, di attese e di desideri che nascono e prendono forma di fronte a qualcosa di concreto:” c’è una famiglia affidataria anche per me”.
Il primo incontro di conoscenza avviene in comunità, un luogo conosciuto e sicuro per il minore, all’interno del quale, nonostante le difficoltà, sente di essere protetto. Si organizzano pian piano delle attività all’esterno, quali ad esempio andare a prendere un gelato, a fare una passeggiata, per compiere azioni di vita quotidiana utili a metterlo a proprio agio e a cominciare a parlare di sé.
È molto importante poter conoscere il minore direttamente, osservare gli schemi comunicativi, raccogliere desideri e aspettative rispetto al futuro, ma soprattutto è fondamentale poterlo rassicurare che, all’interno del Percorso Kairòs, per due anni, non sarà mai lasciato solo e avrà un Tutor Kairòs dedicato, disponibile ad ascoltarlo, a supportarlo e ad accompagnarlo gradualmente verso la famiglia affidataria.
Quanto più la conoscenza riuscirà ad essere profonda, maggiori saranno le informazioni utili che il Tutor Kairòs potrà fornire all’equipe Kairòs e alla famiglia affidataria che si prepara all’accoglienza.
L’obiettivo di questa fase è creare un legame di fiducia tra il minore e il Tutor Kairòs.
Accompagnare un minore in famiglia è una delle esperienze più ricche e intense che io abbia mai vissuto, è un compito estremamente delicato, bisogna essere cauti e attenti, bisogna leggere e intercettare le paure e le ansie per poterle accogliere e gestire al fine di sostenere il ragazzino o la ragazzina che deve affrontare un importante cambiamento di vita e infondere loro coraggio.
“Quando ho iniziato a conoscere la mia famiglia ero abbastanza tranquillo, perché c’eri tu ad aiutarmi, che conoscevi me e la mia storia.”
Grazie a questo pensiero di Giorgio, alla fine del suo Percorso Kairòs, continuo a trovare la motivazione e l’entusiasmo per accompagnare questi ragazzini/e adolescenti e preadolescenti nelle loro famiglie, sicura di dar loro una seconda possibilità di vita.
Maria Laura Salerno, Tutor Kairòs