Cara mamma in attesa…
All’inizio di questo percorso d’affido, l’immagine che spesso mi torna in mente è quella di un dipinto di Magritte. Si intitola “La Bataille de l’Argonne ” e raffigura un masso sospeso per aria, leggero come la nuvola a fianco e in bilico su un piccolo paese; la tranquillità e il silenzio di un’alba o un tramonto improvvisamente trasformati.
Gli equilibri cambiano e dovrai cercarne di nuovi. Nella tua coppia ma soprattutto nella quotidianità e nelle cose più semplici. Da un giorno all’altro nella tua famiglia, alle sei del mattino, un ragazzino di 14 anni, che conosci da qualche settimana, si sveglierà e dovrà andare a scuola. Tornerà per pranzo e di sicuro non gradirà il pranzo salutistico che gli avrai preparato. Dovrà poi fare i compiti e il resto; con fatica cercherai nuovi equilibri anche per lui, perché i tempi, gli orari e le consuetudini di una famiglia non sono quelle che ha conosciuto in comunità.
Cercare leggerezza. Credo che sia, almeno per me, la cosa più difficile da fare ma al tempo stesso la più importante. Riuscire a togliere i tuoi pesi superflui per permetterti di accogliere quelli di tuo figlio. Nella mia quotidianità questo vuol dire lasciar scivolare via le piccole critiche che arrivano, momenti di emotività e mettere da parte l’orgoglio. Da un momento all’altro tuo figlio ti racconterà cose del suo passato e tu dovrai essere pronta ad accoglierle, non è facile e spesso non sei pronta; io solo ora capisco la necessità e l’importanza della formazione che ho ricevuto e ricevo dai professionisti di kairòs, così come la guida e il supporto di un Tutor kairòs che ti ascolta, in qualsiasi momento tu abbia bisogno. Chiedi aiuto!
Guardare le cose con un altro punto di vista. In questa fase ci è stato insegnato che la cosa più importante è creare e consolidare la relazione con tuo figlio; la scuola, i parenti emozionati e il mito della famiglia del “mulino bianco” possono aspettare. Nella quotidianità sarà prevalente il suo punto di vista (quello dettato dal suo passato traumatico) e cose banali come andare in un centro commerciale a fare la spesa si riveleranno complicate, situazioni d’ansia. Non è facile fronteggiare questi momenti, capire perché accadono e trovare una strada alternativa.
L’ultima idea che lega l’esperienza che sto vivendo all’immagine di Magritte è “crederci”. Nel costruire questa relazione non vorresti mai sbagliare, da anni aspetti questo momento e ti senti una mamma perfetta ed infallibile. Non è così, si commettono errori, scopri di avere dei limiti e che le tue risorse non sono infinite. Esistono queste emozioni negative ma anche grandi momenti di meraviglia, come se un grosso masso potesse veramente volare.
Silvia Sentimenti, mamma affidataria kairòs