Si sa, le Feste Natalizie sono attese tutto l’anno. Portano con sé decorazioni, luci, sorprese, regali e un affetto reciproco particolarmente sentito, rappresentato anche nei film, tutti sempre a lieto fine. Eppure, queste, come tante altre feste, per i bambini accolti in affido famigliare, possono risultare parecchio stressanti; bambini che non hanno mai avuto un Natale felice o addirittura non hanno mai avuto un Natale.
Il Maestro Bowlby (1973) ci potrebbe suggerire, attraverso la definizione di Modelli Operativi Interni, che le rappresentazioni mentali degli altri e dell’ambiente intorno a noi dipendono primariamente dalle esperienze che abbiamo vissuto nella prima infanzia. Ciò significa che i bambini che stiamo accogliendo possono aver sperimentato ricordi affettivamente caldi, legati al Natale, caratterizzati dalla presenza costante e affettuosa delle figure di riferimento.
O, al contrario, potrebbero aver sperimentato l’assenza di una figura di attaccamento, durante le Festività Natalizie che, per tradizione, si celebrano in famiglia.
Non è difficile, a questo punto, ipotizzare e comprendere l’estrema fragilità e sensibilità di un qualsiasi bambino indesiderato, trascurato, dimenticato; e, ancor più, di un bambino che ha vissuto esperienze maltrattanti e di abbandono.
Queste dinamiche individuali trasformano le feste natalizie da momento di gioia e pienezza a momento in cui l’elettricità e l’ansia sono nell’aria, determinando nel tempo la creazione nella memoria dei nostri bambini, di ricordi emotivamente freddi legati a questo periodo appena trascorso, a meno che non intervenga qualcosa o qualcuno in grado di modificarli positivamente nel tempo, con il calore di un abbraccio o di una carezza: la famiglia affidataria!
Non possiamo dare per scontato che per i bambini che stanno crescendo in una famiglia affidataria il Natale sia una festa meravigliosa.
E allora, cosa possiamo fare per aiutarli?
A volte è necessario mettere da parte le vecchie abitudini e tradizioni, valutando e dosando i momenti conviviali con parenti e amici, per non metterli in difficoltà.
E …anche a Natale vale la stessa regola: lavorare su di sé come genitori per sviluppare sensibilità, responsività, capacità riflessiva, flessibilità e attitudine al cambiamento e senza dimenticare una buona capacità di tolleranza rispetto a eventi stressanti, che possono turbare la vita individuale e di coppia.
Per fare il giusto regalo di Natale, la famiglia affidataria deve fare in modo che le ansie e i cattivi ricordi trovino uno spazio intimo di accoglienza, mettendo piccoli mattoncini nuovi per costruire nuovi ricordi.
Questo è stato il Natale per INVIOLABILI.