Avere a che fare con bambini e ragazzini vittime di maltrattamento e abuso in maniera continuativa, permette sicuramente, a lungo termine, di sviluppare una soglia di tolleranza piuttosto alta verso gli eventi traumatici.
Ciononostante, il rischio di subire un coinvolgimento empatico importante, che può causare un cambiamento nel modo in cui si percepisce se stesso, gli altri e il mondo, è dietro l’angolo.
Sia la relazione con l’altro, sia il contatto prolungato con la sofferenza altrui, di cui l’operatore si fa carico nell’ambito della propria giornata lavorativa, rappresentano degli importanti fattori di stress che possono compromettere in modo significativo la salute dell’operatore.
Il pericolo aumenta ancora di più quando si vive il proprio lavoro in modo totalizzante, venendo assorbiti dalle dinamiche che coinvolgono i minori , concependo quello che si sta facendo come una missione salvifica che non lascia spazio ai necessari momenti di riposo, al relax e ancor meno alla cura di sé.
Può succedere, dunque, che si arrivi al punto di sentirsi schiacciati dalle esigenze che si vorrebbe soddisfare, incapaci di controllare la situazione, svuotati di energie.
“Sono in burnout”, la sindrome logorante tipica dei professionisti di aiuto.
Ecco perché, all’interno dell’Progetto Inviolabili, si è deciso di supportare tutti gli operatori di progetto che inevitabilmente rischiano di ritrovarsi in una situazione di stress come sopra descritta.
Grazie all’esperienza maturata da kairòs nell’ultimo decennio che, oltre ad occuparsi dei minori in affido familiare, si occupa anche del sostegno alle famiglie affidatarie, si è potuto verificare quanto la formazione alla Mindfulness sia uno strumento fondamentale per la cassetta degli attrezzi dell’operatore, ma anche della famiglia affidataria.
Grazie ad una formazione alla Mindfulness, punto di partenza imprescindibile per affrontare la prevenzione del burn out in modo consapevole, l’operatore può rinforzare l’ascolto del sé, l’ascolto interiore di quello che accade a livello emotivo e imparare a riconoscerlo.
Il protocollo mindfulness based stress reduction MBSR (Metodo per la riduzione dello Stress basato sulla consapevolezza) (condotto dalla Dott. Marzia Rovaretti) solitamente etichettato come parte della medicina comportamentale o mind/body medicine è stato sviluppato dal Prof. Jon Kabat Zinn alla fine degli anni ’70 presso l’Università di Worcester (Boston) Massachusetts.
Agli operatori di Inviolabili, durante il percorso di formazione, è stato insegnato come diventare più coscienti delle risorse già disponibili ma non riconosciute, per mobilitarle in sostegno alla propria salute e benessere psico fisico e per affrontare in modo diverso le condizioni di fatica, stress e sofferenza (psichica e fisica). Con il termine mindfulness si intende il prestare attenzione in un particolare modo: con intenzione, nel momento presente, in modo non giudicante.
Ecco che la pratica della mindfulness ci aiuta a gestire meglio lo stress e le emozioni difficili, sapendo individuare le risorse che possiamo avere in un dato momento. Si genera così un senso di maggiore flessibilità, autoefficacia ed equilibrio, che ci porta a incontrare la realtà e tutte le sfide che essa comporta con più fiducia, pazienza e accettazione attiva, mettendoci in grado di vedere altre opzioni più sane per prenderci cura di noi e degli altri e di uscire dagli schemi e dalle strategie disfunzionali che nel tempo possiamo aver, senza volerlo, creato.
Il progetto inviolabili proseguirà la propria progettualità portando attenzione alla continua definizione di nuovi percorsi, che possano favorire un processo di rigenerazione continua con
l’essere umano al centro. Priorità fondamentale in questa nostra società nella quale emergono disagi sempre maggiori a tutti i livelli e che vede sempre più bambini coinvolti in situazioni pregiudizievoli.
Equipe kairòs